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L’AMMINISTRATORE DI UNA SOCIETA’ E LEGALE RAPPRESENTANTE PUO’ PROPORRE QUERELA SENZA SPECIFICO MANDATO DA PARTE DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI: COSI’ LA SENTENZA N. 3794 DEL 2017 DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE.

L’amministratore di società e rappresentante legale può proporre querela senza specifici mandato da parte dell’assemblea dei soci.

“Ai fini dell’esercizio del diritto di querela non è necessario che la società abbia conferito un apposito mandato in favore del legale rappresentante, dovendo tale potere ritenersi implicito nello stesso rapporto di immedesimazione organica che lega il rappresentante all’ente.”

Questo è il principio di diritto affermato dalla sesta sezione penale della Cassazione, con sentenza n.3794/2017.

Come già stabilito dalla sentenza della Cassazione n. 16150/2012, l’esercizio del diritto di querela, in mancanza di uno specifico divieto statuario o assembleare, rientra tra i compiti del rappresentante legale di una società di capitali e, pur trattandosi di un atto di straordinaria amministrazione, non richiede il conferimento di un apposito mandato.

L’iter logico seguito dalla sesta sezione penale della Cassazione affonda le proprie radici nella mancata contestazione da parte del ricorrente della sussistenza in capo al legale rappresentante del potere di sporgere querela, in quanto tale potere implica una immedesimazione organica, che di per sé include quello di conferire con procura speciale a terzi, la facoltà di sporgere querela in rappresentanza dell’ente. Pertanto, risulta manifestamente infondata la pretesa che il legale rappresentante debba dar conto del potere di rilasciare procura speciale per l’esercizio di quella facoltà, dal momento che lo stesso non ha bisogno di dar conto del proprio potere.

Per tali argomentazioni, la Cassazione con sentenza n. 3794/2017 ha dichiarato inammissibile il ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali, e statuendo, dunque, che ai fini dell’esercizio del diritto di querela, la legittimazione debba ritenersi implicita nello stesso rapporto di immedesimazione organica che lega il rappresentante all’ente.

 

 

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